Per celebrare questo ottantesimo della Liberazione, così importante, così fondamentale [dal latino fundamentalis: “che costituisce il fondamento, la base di qualche cosa, o serve di sostegno”] ci affidiamo alle parole di @danielearistarco.
Da un libro particolarissimo e necessario, un racconto epistolare che tenta di rispondere, tra le tante, alla domanda “i fantasmi del passato possono ripresentarsi? Una serie di lettere indirizzate a una dodicenne sconosciuta a cui l’autore si rivolge a partire da un episodio avvenuto in classe, durante un incontro con una classe seconda, in una bella scuola alle porte di Roma.
“Racconto e mi muovo tra i banchi per guardare più da vicino chi mi ascolta, perché sono curioso e perché sono miope. Ogni banco è un microcosmo, ogni studente lo abita in modo molto personale. (…) A un tratto, mi cade l’occhio su un banco vuoto: da parte a parte campeggia una scritta, geometrica e perfetta, incisa con mano sicura. Forse l’autore si è servito di un taglierino, della punta di un compasso o di un set di scalpelli, non lo so. So di certo che quella scritta deve aver richiesto diverse ore di lavoro. È frutto di un’ostinata volontà. Ricordo che, quando frequentavo le medie, sul piano del mio banco avevo trovato incisa una scritta identica a questa.
-Chi è seduto qui? – chiedo.
-Giulia, – mi rispondono. Giulia oggi non c’è, dice qualcuno, è assente. Vorrei chiedere che tipo è Giulia, se ama intagliare il legno, ma non mi pare corretto estorcere la descrizione di un’alunna assente. E allora faccio la mia domanda: – Chi sa dirmi cosa significa la parola dux?
Sul banco di Giulia c’è scritto DVX, tutto in caratteri maiuscoli e con la “V” al posto della “U”. Non è detto che l’abbia inciso lei: forse è lì da molti anni, o forse di tratta proprio del mio banco, precipitato qui attraverso un misterioso cunicolo spazio-temporale. Comunque sia ho scelto di porre la domanda. E nessuno mi risponde.”
Lettre a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi, Daniele Aristarco, collana Presenti Passati, Einaudi ragazzi.
Buon 25 aprile, buona festa della Liberazione.